Aviazione della Macedonia del Nord

L’aviazione della Macedonia del Nord, conosciuta come “Aeronautica dell’Esercito della Repubblica di Macedonia del Nord” è una forza aerea relativamente modesta. La sua creazione risale alla metà degli anni ‘90, per la precisione 10 aprile 1992, subito dopo l’indipendenza del paese dalla ex-Jugoslavia; grazie ad un decreto emesso dal primo Presidente della Repubblica di Macedonia, Kiro Gligorov fu costituita la brigata aerea composta da squadroni di elicotteri da trasporto e combattimento con l’obiettivo di difendere lo spazio aereo nazionale e partecipare a missioni di sicurezza regionale ed internazionale.

La costituzione della brigata aerea avveniva poco dopo la fine del conflitto dei Balcani; nel 1991 infatti nelle repubbliche recentemente indipendenti di Croazia e Bosnia-Erzegovina, il Consiglio di Sicurezza adottò all’unanimità una risoluzione che richiedeva l’immediato embargo sulle armi da parte dell’ONU nei confronti di Bosnia-Erzegovina, Croazia, Repubblica Federale di Jugoslavia, Macedonia e Slovenia.

La flotta aerea macedone è stata sempre composta principalmente da aerei leggeri e di supporto, tra cui elicotteri da trasporto e da combattimento ma non caccia avanzati e/o aerei da combattimento di ultima generazione. La dimensione della sua flotta riflette la dimensione relativamente limitata delle forze armate del paese.

L’UTVA-66 e l’UTVA-75 furono i primi aerei ad essere introdotti nell’aeronautica militare e nelle forze di difesa aerea macedoni. Al momento della sua creazione, l’aeronautica e le forze di difesa aerea macedoni potevano contare su un UTVA-66 e quattro addestratori biposto UTVA-75 A21, tutti noleggiati dalla Makedonski Vozduhoploven Sojuz.

Nel 1994, l’aeronautica militare e le forze di difesa aerea macedoni acquisirono quattro Mi-17 dall’Ucraina ma con registrazione civile a causa dell’embargo sulle armi.

La Macedonia non accettò però l’embargo imposto in quanto era l’unica nazione della Jugoslavia a proclamare pacificamente la propria indipendenza.

Fortunatamente nel 1996 il Consiglio di Sicurezza escluse la Macedonia dall’embargo sulle armi delle Nazioni Unite. Di lì a poco tutti e quattro i Mi-17 dell’aeronautica militare e delle forze di difesa aerea macedoni furono dipinti con schemi mimetici e ricevettero serie e coccarde militari. Nel 1997 furono inoltre acquistati dalla Repubblica Ceca 4 addestratori biposto Zlin 242L utilizzati per il volo di base, acrobatico, di navigazione, strumentale e notturno, per manovre di volo in formazione e di addestramento al combattimento. Uno Zlin 242L andò perduto il 7 aprile 1999 quando si schiantò a circa 1 km ad ovest del lago di Mantovo, vicino a Radovish, il pilota ne uscì con lievi ferite.
Nel 2001, la Macedonia fu coinvolta in un conflitto armato iniziato quando il gruppo militante di etnia albanese dell’Esercito di Liberazione Nazionale (NLA) lanciò attacchi frontali su larga scala contro stazioni di polizia, posti di blocco e posti di confine nella Serbia meridionale e in Macedonia. Durante il conflitto l’aeronautica e le forze di difesa aerea macedoni aumentarono rapidamente di numero ricevendo altri 20 aerei. La prima consegna su larga scala è stata effettuata il 23 marzo, quando l’Ucraina donò alla Macedonia quattro elicotteri da combattimento Mi-8MT, che prestavano servizio con il contingente ucraino della KFOR in Kosovo, insieme ad altri due elicotteri da combattimento Mi-24V Hind-E.

La Grecia dimostrò una forte solidarietà nei confronti del governo macedone consegnando due elicotteri UH-1H Huey seguita dall’Ucraina che donò 8 Mi-24. Nel giugno 2001 quattro Su-25 (tre Su-25 e un Su-25UB) arrivarono in Macedonia ceduti dall’Ucraina, diventando i primi caccia da combattimento per l’aeronautica macedone.

Nel dicembre 2001 l’aeronautica e le forze di difesa aerea macedoni ricevettero altri 2 elicotteri Mi-24K Hind-G2 (versione da ricognizione fotografica e avvistamento di artiglieria del Mi-24) dall’Ucraina.
In risposta ai brutali assalti dei combattenti albanesi alla città di Tetovo, il 25 marzo 2001, le forze di sicurezza macedoni lanciarono un attacco offensivo su vasta scala per neutralizzare ed eliminare i combattenti albanesi. In questa operazione, le forze di sicurezza macedoni utilizzarono elicotteri da trasporto Mi-17 unitamente ai Mi-8MT recentemente acquisiti.

Il 23 giugno del 2001 un Su-25  decollato dalla base aerea di Petrovec fu coinvolto in una missione di ricognizione sul villaggio di Arachinovo dove erano in corso pesanti combattimenti. Questa fu la prima volta nella storia dell’aviazione macedone in cui un velivolo ad ala fissa prendeva parte ad un azione di guerra. Nonostante le grandi quantità di armi antiaeree nelle mani dei combattenti albanesi, nessun aereo dell’aeronautica e delle forze di difesa aerea macedoni andò perso a causa del fuoco antiaereo. L’unica perdita subita dall’aeronautica macedone fu quella di un elicottero Mi-17 il 17 marzo, avvenuta perché la pala del rotore dell’elicottero colpì un’asta della bandiera durante il decollo in un hotel nella località sciistica di Popova Shapka.
Nel dicembre 2001, l’aeronautica militare e le forze di difesa aerea macedoni furono organizzate sotto una nuova struttura. Fino ad allora, la Brigata aviotrasportata dell’aeronautica militare e delle forze di difesa aerea macedone erano organizzata nei seguenti tre squadroni:
• 101. Squadrone dell’aviazione
• 201. Squadrone di elicotteri da combattimento
• 301. Squadrone di elicotteri da trasporto
Con le modifiche apportate alla struttura organizzativa dell’aeronautica militare e delle forze di difesa aerea macedoni, la Brigata aviotrasportata divenne il Battaglione aviotrasportato, il 101 AE Avijaciska Cheta, il 201divenne il Protiv Oklopna Helikopterska Cheta mentre il 301 il Transportna Helikopterska Cheta. Nell’ambito della riorganizzazione dell’Aeronautica Militare e delle Forze di Difesa Aerea della Macedonia fu fondata anche una nuova compagnia denominato 401 – Shkolsko Trenazna Cheta (401 Training Company), che operava con quattro Zlin 242L, un singolo Zlin 143L e due UH-1H.

La missione principale delle Brigata Aeree furono quelle di fornire supporto aereo e trasporto delle unità dell’Esercito, osservazione dello spazio aereo della Repubblica e difesa aerea delle unità di combattimento garantendone la sovranità complessiva dello spazio aereo partecipando ad operazioni di sostegno alla pace all’estero. Allo stesso tempo, in tempi di catastrofi naturali ricerca e salvataggio civile, lotta antincendio ed evacuazione medica.
Come ci introduce il Lt Col. Boris Nastovski, comandante del Gruppo Addestramento, una pietra miliare nella storia dell’aviazione macedone è rappresentata dal centro addestramento piloti di Petrovec. Nel 2010 venne stipulato un contratto con l’israeliana ELBIT Systems per un centro di addestramento dotato di quattro Zlin 242 e quattro Bell 206B e simulatori full motion per Mi 8/17/171 e Mi 24. Il centro venne inaugurato nel marzo 2014. Il corso di addestramento dura circa 180 ore per un totale di circa 18 mesi, e si suddivide in una fase elementare di training teorico su Zlin 242 e poi una fase di volo basico ed avanzato su Bell 206 dove vengono insegnate le manovre di volo tattico e in formazione, le manovre di sicurezza, volo notturno con NVG, volo a bassa quota e tutto ciò necessario a formare un pilota di elicotteri da combattimento.

Poi, dopo un ulteriore step ai simulatori, i piloti arrivano alla 301 Squadriglia dove iniziano a volare sul Mi 8/ Mi 17. Il contributo che Elbit Systems ha dato alla Scuola di Addestramento Piloti è considerato segreto di stato dal governo macedone. Le moderne soluzioni di Elbit per un centro di addestramento per piloti, abbinate alla sua vasta esperienza nell’addestramento degli equipaggi e nella manutenzione degli aeromobili, garantiscono un ambiente di alta qualità, efficiente e sicuro per l’addestramento degli equipaggi militari. Il centro mira a gestire il processo di formazione dallo screening iniziale dei candidati alla formazione primaria, di base e avanzata e si concentra principalmente sulla fornitura di una soluzione di formazione completa, dall’aula alla cabina di pilotaggio.

Il programma modulare di Elbit include anche corsi operativi avanzati come Advanced Jet Training (AJT), tattiche e manovre di atterraggio di elicotteri, voli NVG, addestramento al volo in formazione, addestramento costruttivo virtuale dal vivo e altro ancora. L’azienda combina le sue strutture di addestramento leader a livello mondiale, tra cui l’accademia di addestramento dell’aeronautica israeliana, il supporto e i servizi della flotta del governo degli Stati Uniti e centinaia di aerei utilizzati in iniziative finanziarie private, con know-how ed esperienza nella progettazione e sviluppo di programmi di addestramento dei piloti, stabilendo così nuovi standard di qualità, valore ed efficienza nella formazione dell’equipaggio militare. Il centro offre le sue capacità anche al Reparto Aviazione della Polizia Macedone e a piloti di Mi 8 e Mi 24 di altre nazioni come Bulgaria, Nigeria, Bosnia, Croazia, Polonia e Camerun.
Un problema purtroppo presente in estate anche in Macedonia, sono gli incendi. Nel 2009 la Macedonia acquistò tre aerei US-Built Air Tractor AT-802 “Fire Boss” diventati poi operativi nel 2010; l’intera flotta di Air Tractors rimase a terra per problemi manutentivi per diversi mesi e la flotta di elicotteri della polizia macedone non fu sufficientemente attrezzata per sostenere questa causa, di conseguenza l’aeronautica decise di schierare tre elicotteri operativi per aiutare a combattere questi incendi. Tutti gli elicotteri utilizzarono il sistema a secchio Bambi-bucket da 3.000 litri. Uno dei principali aspetti positivi evidenziati durante questa crisi è stata l’efficacia del Mi-8/17 nello svolgere non solo le attività antincendio, ma tutti i compiti necessari all’aeronautica militare macedone. Durante questa crisi è stato dimostrato quanto sarebbe utile se la Macedonia investisse di più nella manutenzione di questi elicotteri piuttosto che concentrarsi sull’acquisto di altri tipi diversi di elicotteri che potrebbero essere perfettamente adatti per un compito particolare, ma potrebbero non essere in grado di svolgere tutti i compiti necessari alla Macedonia come fanno il Mi-17 e il Mi-8.  Nel prossimo futuro verrà concluso un accordo con una società ceca per la manutenzione e la revisione dei loro elicotteri, cosa che risolverebbe le attuali sfide che affrontano con la carenza di pezzi di ricambio, che limita anche la disponibilità del numero di elicotteri che possono essere operativi in un dato momento.

Dopo un’estensione della vita operativa dei Mi-24 nel 2016, all’inizio del 2021 furono definitivamente messi a terra; ad oggi la Macedonia del Nord conta solo sulla Squadriglia di Mi-8 e Mi-17. Nel 2003 venne applicato un programma di upgrade eseguito dalla Elbit su due Mi-17 e due Mi-24 con l’introduzione dell’Aviators Night Vision Head-Up Display (ANVIS/HUD-24) mentre nel 2005 altri due Mi-24, due Mi-8MT e due Mi-17 vennero sottoposti ad un ulteriore programma della Elbit con l’installazione di ANVIS/HUD-24, apparati ILS e VOR/DME, IFF, comunicazioni migliorate e capacità NVG . Attualmente vi sono in servizio quattro Mi-8MT e due Mi-17 che svolgono i compiti SAR, anti-incendio, Medevac, trasporto e supporto alle forze speciali.

Come ci spiega il Mag. Dusko Stevoski, pilota di Mi-24 , “il Mi-8 è molto robusto e sicuro, in grado di volare ad alte temperature sopra gli incendi e dispone di un motore potente ed affidabile, ed in grado di volare ad alta quota. Le nostre montagne arrivano a 2700m come il monte Korab dove è particolarmente impegnativo atterrare e decollare e vi andiamo ogni due settimana a dare il cambio ai soldati li di guardia.” Dall’ultimo programma di revisione, i Mi-8 e Mi-17 hanno avuto  un estensione della vita operativa per altri 7 anni oppure 1500 ore di volo.

Dopo l’ingresso nella NATO nel Marzo 2020, la Macedonia del Nord ha modernizzato le sue forze armate agli standard dell’Alleanza mettendo per i suoi elicotteri a disposizione in caso di necessità. La Macedonia del Nord ha già contribuito in passato ad operazioni internazionali come la missione ISAF in Afghanistan dal 2002 al 2014 e Resolute Support dal 2014 al 2020, la missione UNIFIL nel 2008 e all’operazione Iraqui Freedom, ma l’impiego più importante è stato quello in Bosnia-Herzegovina con la missione  EUFOR-ALTHEA. Questa missione vide il dispiegamento  di due Mi-8/Mi-17. Il 12 Gennaio 2008 vi fu un tragico incidente dove persero la vita gli 11 membri a bordo del Mi-17 che precipitò nella zona di Katlanovo in Bosnia al ritorno da una missione conclusa con successo.

Continuano inoltre le partecipazioni ad esercitazioni NATO come la Adriatic Strike in Slovenia. Come ci spiega il Lt Col Femi Ljumani  comandante della 301 Squadriglia, “le esercitazioni internazionali e l’addestramento congiunto sono estremamente utili per condividere le rispettive esperienze e migliorarsi ed apprendere costantemente”.

La Repubblica della Macedonia del Nord ha portato avanti il suo processo di modernizzazione valutando le cinque offerte ricevute per la sostituzione degli elicotteri attualmente in servizio, e la scelta è affidata ad un team di esperti creato dal Ministero.

E’ notizia di pochi giorni che l’azienda italiana Leonardo è stata scelta dal Ministero della Difesa della Macedonia del Nord per la fornitura di otto elicotteri, nello specifico si tratta di quattro AW149 e quattro AW169M. Il Ministro della Difesa Slevjanka Petrovska ha annunciato alla televisione locale MRT1 che l’offerta italiana è risultata la migliore in base alle prestazioni degli elicotteri, dal prezzo, dall’equipaggiamento offerto e dai programmi di sostegno logistico e manutentivo offerti.A competere con l’offerta di Leonardo c’erano Lockheed Martin con l’S-70 Black Hawk, Airbus con l’H145 e H225M nonché Bell con il 412M. Gli elicotteri di Leonardo sostituiranno i Mi-8/17 arrivati ormai al limiti della loro vita operativa.

Articolo di ©Mirco Bonato & ©Omar Rigamonti

Foto di ©Mirco Bonato

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ENGLISH VERSION

The North Macedonia Air Force, known as the “Army Air Force of the Republic of North Macedonia,” is a relatively modest air force. Its creation dates back to the mid-1990s, to be precise April 10, 1992, soon after the country’s independence from the former Yugoslavia; thanks to a decree issued by the first President of the Republic of Macedonia, Kiro Gligorov; the air brigade consisting of squadrons of transport and combat helicopters was established with the objective of defending the national airspace and participating in regional and international security missions.
The establishment of the air brigade occurred shortly after the end of the Balkan conflict; in fact, in 1991 in the newly independent republics of Croatia and Bosnia-Herzegovina, the Security Council unanimously adopted a resolution calling for an immediate UN arms embargo on Bosnia-Herzegovina, Croatia, the Federal Republic of Yugoslavia, Macedonia and Slovenia.

The Macedonian air fleet has always consisted mainly of light and support aircraft, including transport and combat helicopters but not advanced fighters and/or state-of-the-art combat aircraft. The size of its fleet reflects the relatively limited size of the country’s armed forces.
The UTVA-66 and UTVA-75 were the first aircraft to be introduced into the Macedonian Air Force and Air Defense Forces. At the time of its creation, the Macedonian Air Force and Air Defense Forces could rely on one UTVA-66 and four UTVA-75 A21 two-seater trainers, all leased from Makedonski Vozduhoploven Sojuz. In 1994, the Macedonian Air Force and Air Defense Forces acquired four Mi-17s from Ukraine but with civilian registration because of the arms embargo. However, Macedonia did not accept the embargo imposed because it was the only nation in Yugoslavia to peacefully proclaim its independence.

Fortunately, in 1996 the Security Council excluded Macedonia from the UN arms embargo. Shortly thereafter, all four Mi-17s of the Macedonian Air Force and Air Defense Forces were painted in camouflage schemes and received military sets and cockades. In 1997, four Zlin 242L two-seat trainers were also purchased from the Czech Republic and used for basic, aerobatic, navigation, instrument and night flight, formation flying maneuvers and combat training. A Zlin 242L was lost on April 7, 1999 when it crashed about 1 km west of Lake Mantua, near Radovish; the pilot escaped with minor injuries.

In 2001, Macedonia was involved in an armed conflict that began when the ethnic Albanian militant group the National Liberation Army (NLA) launched large-scale frontal attacks on police stations, checkpoints, and border posts in southern Serbia and Macedonia. During the conflict, the Macedonian Air Force and Air Defense Forces rapidly increased in numbers, receiving an additional 20 aircraft. The first large-scale delivery was made on March 23, when Ukraine donated four Mi-8MT combat helicopters to Macedonia, which were serving with the Ukrainian KFOR contingent in Kosovo, along with two other Mi-24V Hind-E combat helicopters.
Greece showed strong solidarity with the Macedonian government by delivering two UH-1H Huey helicopters followed by Ukraine, which donated eight Mi-24s. In June 2001 four Su-25s (three Su-25s and one Su-25UB) arrived in Macedonia surrendered by Ukraine, becoming the first combat fighters for the Macedonian Air Force.
In December 2001 the Macedonian Air Force and Air Defense Forces received 2 more Mi-24K Hind-G2 helicopters (photo reconnaissance and artillery sighting version of the Mi-24) from Ukraine.
In response to brutal assaults by Albanian fighters on the town of Tetovo on March 25, 2001, Macedonian security forces launched a large-scale offensive attack to neutralize and eliminate Albanian fighters. In this operation, Macedonian security forces used Mi-17 transport helicopters along with the newly acquired Mi-8MTs.

On June 23, 2001, an Su-25 that took off from Petrovec Air Base was involved in a reconnaissance mission over the village of Arachinovo where heavy fighting was underway. This was the first time in Macedonian aviation history that a fixed-wing aircraft took part in a war action. Despite the large quantities of antiaircraft weapons in the hands of the Albanian fighters, no aircraft of the Macedonian Air Force and Air Defense Forces were lost to antiaircraft fire. The only loss suffered by the Macedonian Air Force was that of a Mi-17 helicopter on March 17, which occurred because the helicopter’s rotor blade struck a flagpole during takeoff at a hotel in the ski resort of Popova Shapka.

In December 2001, the Macedonian Air Force and Air Defense Forces were organized under a new structure. Until then, the Airborne Brigade of the Macedonian Air Force and Air Defense Forces were organized into the following three squadrons:

  • 101 Avijaciska Eskadrila
  • 201 Helicopter combat squadron
  • 301 Transport helicopter squadron.

With the changes made to the organizational structure of the Macedonian Air Force and Air Defense Forces, the Airborne Brigade became the Airborne Battalion, the 101 AE Avijaciska Cheta, the 201divenne the Protiv Oklopna Helikopterska Cheta while the 301 the Transportna Helikopterska Cheta.
As part of the reorganization of the Macedonian Air Force and Air Defense Forces, a new company called 401 – Shkolsko Trenazna Cheta (401 Training Company) was also established, operating with four Zlin 242L, a single Zlin 143L and two UH-1Hs.
The main mission of the Air Brigade were to provide air support and transportation of Army units, observation of the Republic’s airspace and air defense of combat units by ensuring their overall airspace sovereignty by participating in peace support operations abroad. At the same time, in times of natural disasters civilian search and rescue, firefighting and medical evacuation.

As Lt Col. Boris Nastovski, Training Group commander, introduces us, a milestone in Macedonian aviation history is the Petrovec pilot training center.In 2010 a contract was signed with Israel’s ELBIT Systems for a training center equipped with four Zlin 242s and four Bell 206Bs and full motion simulators for Mi 8/17/171 and Mi 24. The center was inaugurated in March 2014.The training course lasts about 180 hours for a total of about 18 months, and is divided into an elementary phase of theoretical training on Zlin 242 and then a basic and advanced flight phase on Bell 206 where tactical and formation flight maneuvers, safety maneuvers, night flight with NVGs, low altitude flight and everything necessary to train a combat helicopter pilot are taught.

Then, after an additional step at the simulators, the pilots arrive at 301 Squadron where they begin flying the Mi 8/ Mi 17. The contribution Elbit Systems has made to the Pilot Training School is considered a state secret by the Macedonian government.

Elbit’s modern solutions for a pilot training center, combined with its extensive experience in aircrew training and aircraft maintenance, ensure a high-quality, efficient and safe environment for military aircrew training. The center aims to manage the training process from initial screening of candidates to primary, basic and advanced training and focuses primarily on providing a complete training solution from the classroom to the cockpit.
Elbit’s modular program also includes advanced operational courses such as Advanced Jet Training (AJT), helicopter landing tactics and maneuvers, NVG flights, formation flight training, live virtual constructive training and more.The company combines its world-leading training facilities, including the Israeli Air Force Training Academy, U.S. government fleet support and services, and hundreds of aircraft used in private financial initiatives, with know-how and experience in the design and development of pilot training programs, thus setting new standards of quality, value and efficiency in military crew training. The center also offers its capabilities to the Macedonian Police Aviation Department and Mi 8 and Mi 24 pilots from other country such as Bulgaria, Nigeria, Bosnia, Croatia, Poland and Cameroon.

An unfortunately present problem in Macedonia in the summer as well are fires. In 2009, Macedonia purchased three US-Built Air Tractor AT-802 “Fire Boss” aircraft that later became operational in 2010; the entire fleet of Air Tractors was grounded due to maintenance problems for several months, and the Macedonian police helicopter fleet was not sufficiently equipped to support this cause, so the Air Force decided to deploy three operational helicopters to help fight these fires. All helicopters used the 3,000-liter Bambi-bucket system.
One of the main positive aspects highlighted during this crisis was the effectiveness of the Mi-8/17 in performing not only firefighting activities, but all the tasks necessary for the Macedonian Air Force. During this crisis it was shown how useful it would be if Macedonia invested more in the maintenance of these helicopters rather than focusing on buying other different types of helicopters that may be perfectly suited for a particular task, but may not be able to perform all the tasks needed by Macedonia as the Mi-17 and Mi-8 do.

In the near future an agreement will be made with a Czech company to maintain and overhaul their helicopters, which would solve the current challenges they face with the shortage of spare parts, which also limits the availability of the number of helicopters that can be operational at any given time.
After an operational life extension of Mi-24s in 2016 in early 2021 they were permanently grounded; as of today, North Macedonia relies only on the Mi-8 and Mi-17 Squadron. In 2003, an upgrade program executed by Elbit was applied on two Mi-17s and two Mi-24s with the introduction of Aviators Night Vision Head-Up Display (ANVIS/HUD-24) while in 2005 two more Mi-24s, two Mi-8MTs and two Mi-17s underwent a further program by Elbit with the installation of ANVIS/HUD-24, ILS and VOR/DME equipment, IFF, improved communications and NVG capabilities . Currently there are four Mi-8MTs and two Mi-17s in service performing SAR, firefighting, Medevac, transport and special forces support tasks.

As Mag. Dusko Stevoski, Mi-24 pilot , “the Mi-8 is very robust and safe, able to fly in high temperatures over fires and has a powerful and reliable engine, and able to fly at high altitudes.
Our mountains go up to 2700m like Mount Korab where it is particularly challenging to land and take off and we go there every other week to relieve the soldiers there on guard duty.” Since the last overhaul program, Mi-8s and Mi-17s have had their operational life extended for another 7 years or 1,500 flight hours.

After joining NATO in March 2020, North Macedonia modernized its armed forces to Alliance standards by making helicopters available for its helicopters when needed. North Macedonia has previously contributed to international operations such as the ISAF mission in Afghanistan from 2002 to 2014 and Resolute Support from 2014 to 2020, the UNIFIL mission in 2008, and Operation Iraqui Freedom, but the most important deployment was in Bosnia-Herzegovina with the EUFOR-ALTHEA mission. This mission saw the deployment of two Mi-8/Mi-17s. On January 12, 2008, there was a tragic accident where the 11 members aboard the Mi-17 that crashed in the Katlanovo area of Bosnia on its return from a successful mission lost their lives.
Participations in NATO exercises such as the Adriatic Strike in Slovenia also continue. As Lt Col Femi Ljumani 301 Squadron commander explains, “international exercises and joint training are extremely useful to share each other’s experiences and constantly improve and learn.”

The Republic of North Macedonia has continued its modernization process by evaluating the five bids received for the replacement of helicopters currently in service, and the choice is being made by a team of experts created by the ministry.
It is recent news that the Italian company Leonardo has been chosen by the Ministry of Defense of North Macedonia to supply eight helicopters, specifically four AW149s and four AW169Ms.
Defense Minister Slevjanka Petrovska announced on local MRT1 television that the Italian bid was the best based on the performance of the helicopters, the price, the equipment offered, and the logistical and maintenance support programs offered.Competing with Leonardo’s bid were Lockheed Martin with the S-70 Black Hawk, Airbus with the H145 and H225M as well as Bell with the 412M.Leonardo’s helicopters will replace Mi-8/17s that have now reached the limits of their operational life.


Article by ©Mirco Bonato & ©Omar Rigamonti
Photo by ©Mirco Bonato

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