RIAT 2019

“Eat sleep RIAT Repeat” è il motto che campeggiava un po’ ovunque su portachiavi e magliette agli stand di souvenir. Rende l’idea della passione delle migliaia di spettatori che hanno affollato i piazzali della base RAF di Fairford per il Royal International Air Tattoo, tenutosi dal 19 al 21 luglio.

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E’ uno degli airshow più importanti e conosciuti a livello mondiale e vanta una macchina organizzativa davvero imponente che quest’anno è riuscita a radunare più di 245 aerei da 39 armi aeronautiche provenienti da 25 nazioni diverse.

Molteplici sono gli anniversari che hanno caratterizzato l’edizione 2019: il 75° anno della base RAF di Fairford, il 50° dello sbarco sulla luna, il 75° anniversario dello sbarco in Normandia, il 100° anno dal volo inaugurale della British Airways e il 70° anno di fondazione della NATO.

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Quest’ultimo, in particolare, è stato celebrato da due flypast nei giorni di venerdì 19 e sabato 20. Noi di QRA Aviation abbiamo seguito con particolare interesse quello di sabato, a cui hanno partecipato un F-16 belga (349/350 sqn) basato a Klein Brogel/Florennes, un F-16 della squadriglia 331 dell’aeronautica norvegese basato a Bodø, un F-16 dell’Eskadrille 727 dell’aviazione danese (con base Skrydstrup), tre Eurofighter Typhoon del II (AC) Squadron dalla base RAF di Lossiemouth, un Eurofighter EF2000 tedesco della Taktisches Luftwaffengeschwader 71, basato a Wittmund, tre F-15 del 48th Fighter Wing dell’USAF provenienti dalla base RAF di Lakenheath e un Boeing KC-135R Stratotanker del Groupe de ravitaillement en vol 2/91 della base francese di Istres.

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Purtroppo ci sono state delle defezioni dell’ultimo minuto che avrebbero arricchito ulteriormente il passaggio: un Boeing E-3A Sentry dalla base NATO di Geilenkirchen, un Airbus A400M della Lufttransportgeschwader 62 di Wunstorf e un Panavia Tornado della Taktisches Luftwaffengeschwader 51 da Schleswig-Jagel.

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Quest’ultimo sarebbe stato molto gradito , in quanto sarà difficile vedere aerei di questo tipo solcare i cieli inglesi, tenendo conto che la RAF li ha mandati in pensione proprio quest’anno. A terra, in bella mostra, non sono comunque mancati, visto che erano presenti due esemplari tedeschi in special color e un Tornado del nostro 6° Stormo di Ghedi. A completare l’assembramento NATO, nella mostra statica, erano presenti svariate macchine, tra cui si segnalano due F-4E Phantom turchi e il gigante dei cieli B52H Stratofortress proveniente dalla base USAF di Barksdale.

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B-52 LA AF 60 048 (2)
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Se si parla di flypast non si può non citare i passaggi della pattuglia acrobatica inglese, le Red Arrows, con l’aereo più celebre della storia dell’aviazione civile, il Boeing 747 della British Airways, partito dall’aeroporto di Heathrow. Tutto questo è stato fatto per celebrare il 100° anniversario del primo volo della compagnia di bandiera britannica, avvenuto nell’agosto 1919.

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Come nella migliore tradizione di un airshow si sono viste molte pattuglie acrobatiche.

E’ doveroso iniziare dalla formazione di casa, le Red Arrows, i cui 9 Hawk T1/1A hanno dato prova di grande esperienza. Come sempre i punti di forza della formazione sono stati gli incroci con cambio di fumi.

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Le esibizioni avvenute al Tattoo di quest’anno sono state le ultime della stagione 2019 in Europa, perché si trasferiranno in nord America per una tournée che partirà dal Canada l’8 agosto.

Durante lo show è avvenuta anche la collaborazione con gli Alpha Jet della Patrouille de France, ed insieme si sono esibiti in due formazioni che ricordavano le forme di due Concorde, aereo supersonico utilizzato per vari anni sia da British Airways che da Air France.

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Sono da menzionare anche le esibizioni della pattuglia “The Blades”, formata da quattro Extra EA-300, che ha volato anche come “scorta” di un Airbus A400M spagnolo.

A400 Spagna-1

L’Extra 300 è un aereo acrobatico ad elica molto performante utilizzato anche dalla pattuglia acrobatica della Giordania, i Jordanian Falcons.

Chiudiamo il capitolo delle pattuglie acrobatiche con le esibizioni delle nostre Frecce Tricolori, che si sono esaltate in performance di altissimo livello, nonostante un programma “flat”, dovuto alle nuvole basse tipiche del clima inglese.

Frecce

I ragazzi del maggiore Gaetano Farina sono riusciti a vincere il premio come migliore dimostrazione in volo di una pattuglia acrobatica estera.

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Altre formazioni, meno numerose, hanno volato in quei giorni. Tra queste possiamo ricordare il Battle of Britain Memorial Flight composto da un Hawker Hurricane, un Supermarine Spitfire e un bombardiere Avro Lancaster. Pensate che quest’ultimo è uno dei due esemplari attualmente abilitati al volo in tutto il mondo!

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L’altra formazione degna di nota è quella composta da due esemplari di EAV-8B Harrier II Plus, facenti parte del 9° Squadrone della marina spagnola. I due si sono esibiti in una serie di passaggi e nel punto forte di questo aereo: l’hovering a mezz’aria.

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HARRIER 01-914

Per celebrare il 75° anniversario del D-Day sono stati proposti dei passaggi di tre F-16 belgi, facenti parte degli squadroni 349 e 350 e della 2 Wing. Nel dettaglio due di essi erano degli special color che richiamavano gli aerei dell’epoca, mentre il terzo era un solo display, che subito dopo ha dato bella mostra di se.

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Passiamo ora ad analizzare i principali single demo team che si sono esibiti durante i giorni di sabato e domenica.

Innanzi tutto partiamo dal F-16 Viper Demo Team del maggiore Garret “Toro” Schmitz che, prendendo in prestito un F-16 della base tedesca di Spangdahlem, si è messo in mostra con manovre spettacolari, tra cui spicca il decollo con virata bassa verso destra. Purtroppo durante l’esibizione della domenica, dopo pochi minuti, è dovuto rientrare per un problema allo stabilizzatore orizzontale, che ne ha compromesso la necessaria sicurezza in volo.

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F-16 Viper demo team, notare l’equilibratore destro danneggiato.

Altra menzione speciale va all’esibizione del McDonnell Douglas F/A 18C Hornet del Hävittäjälentolaivue 31, reparto dell’aviazione finlandese. Nello specifico ha dato prova di grande potenza ed agilità nelle manovre tipiche di un “dog fight”.

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Ci sono stati anche due aerei simbolo dell’ex blocco sovietico: il Sukhoi Su-27P1M “Flanker” del 831esima Brigata Aviazione Tattica ucraina e il Mikoyan-Gurevich MiG-21 LanceR dell’Escadrila 861 dell’aeronautica rumena. Entrambi gli aerei hanno mostrato grandi doti di velocità, in particolare sono state altamente spettacolari il decollo con looping e la classica frenata brusca, detta Cobra di Pugačëv, del flanker.

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Le acrobazie che non ti aspetti sono state mostrate dal C-27J Spartan del Reparto Sperimentale Volo di Pratica di Mare. Nonostante fosse un aereo cargo è stato in grado di effettuare le manovre classiche degne del migliore caccia a cui va aggiunta la peculiarità dell’atterraggio tattico corto, molto utile per atterraggi in ambienti ostili.

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Il rappresentante dei caccia di 5a generazione è stato l’F-35B Lightning del 617 Squadron della base RAF di Marham, che ha fatto qualche passaggio ad alta velocita ed uno a velocità molto bassa in modalità hovering.

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Le menzioni finali vanno alle esibizioni dei seguenti apparecchi: l’Eurofighter Typhoon del 29 Squadron della base RAF di Coningsby, il Chinook Display Team della base RAF di Odiham, l’Eurofighter F-2000A e il T-346A del Reparto Sperimentale Volo dell’Aeronautica Militare Italiana, l’F/A-18C Hornet del Fliegerstaffel 17 dell’aeronautica svizzera basato a Payerne, il CV-22B Osprey dell’USAF arrivato in volo dalla base RAF di Mildenhall e l’Apache AH1 del 664 Squadron di Wattisham, con effetti pirotecnici annessi.

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EF-2000 RS-21

Come considerazione conclusiva si può dire che l’edizione di quest’anno è stata leggermente inferiore rispetto alle due edizioni precedenti, ma bisogna tenere presente che l’edizione 2017 era incentrata sul 70° anniversario dell’USAF mentre quella del 2018 aveva fortemente l’impronta del centesimo anniversario della RAF. Comunque sia, il Tattoo rimane sempre uno show unico, complice anche l’atmosfera che si respira all’interno dei confini di Fairford.

Il RIAT è sempre il RIAT!

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Articolo di ©Matteo Bani

Foto di ©Luca Bani e ©Daniele Zanolini ©Omar Rigamonti

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